Esiste davvero l’utopica Casa Autosufficiente? La ristrutturazione funzionale potrebbe essere la risposta?
A questa domanda, sinceramente, non troviamo una risposta conclusiva che metta d’accordo tutti. Ci sono infinite variabili da calcolare, prima fra tutte: il meteo!
Ma lasciateci raccontare… facendo una premessa: Ristrutturare una casa è stressante! Se non hai le idee chiare, calma e sangue freddo tutto può volgere al peggio con le spese, i tempi di realizzazione ed influire pesantemente sulla futura qualità di vita.
Le bollette sono una vera croce, soprattutto perché l’importo finale è appesantito dai costi di trasporto dell’energia.
Il mercato libero ha aperto le porte a tantissime aziende di fornitura di energia elettrica, gas etc. Una scelta ecologica è sicuramente quella di preferire una azienda che utilizza il 100% di fonti rinnovabili per la fornitura di elettricità che, quindi, esclude totalmente l’uso di gas-petrolio o comunque fonti non rinnovabili. Questa scelta però di solito si traduce in costi più elevati, perché ancora sono davvero poche le aziende 100% green, ma si tratta di una scelta necessaria, se vogliamo avere un mondo vivibile ancora a lungo.
Chi vi racconta questa storia, ha vissuto in prima persona questa ristrutturazione. Trattandosi, infatti, di casa mia.
Quando abbiamo iniziato le pratiche per la ristrutturazione, la nostra intenzione era di raggiungere l’utopica autosufficienza energetica. La guerra, la pandemia, la paura del futuro in generale, ci aveva dato quella spinta necessaria a imbarcarci in un progetto futuristico per la nostra casa. Si trattava, infatti, della fine del 2021. I lavori però sono iniziati a giugno 2022, nel bel mezzo del delirio “bonus ristrutturazione” a cui troppi non sono riusciti ad accedere e che ha reso il mercato edile un percorso a ostacoli senza precedenti.
Innanzitutto abbiamo contattato un’azienda che si occupa di impianti idraulici ed elettrici, in modo da avere un solo interlocutore anziché più d’uno (ovviamente vanno bene anche ditte separate)
Abbiamo subito messo in chiaro che avremmo voluto un impianto fotovoltaico e, sempre in quel frangente, ci siamo informati anche per l’impianto geotermico, che alla fine non abbiamo ritenuto fosse una buona soluzione per noi, ma di questo parleremo magari nel prossimo articolo.
Quando cominci una ristrutturazione devi anche decidere come sarà il tuo impianto, la caldaia che dovrai scegliere e come vuoi scaldare la tua casa.
Il nostro tecnico consigliava di utilizzare una caldaia 100% elettrica, visto che avremmo messo i pannelli solari o al massimo un impianto ibrido gas/elettrico in caso(remoto) di malfunzionamento dell’impianto fotovoltaico, che avrebbe utilizzato il gas qualora i pannelli fossero fuori uso per qualche ragione. Ovviamente servivano le batterie di accumulo energetico e l’accumulatore di acqua calda che sarebbe servito per sopperire al fabbisogno del riscaldamento e dell’acqua sanitaria. Il mio locale tecnico sembrava una centrale nucleare! In poche parole, con l’impianto fotovoltaico avrei avuto elettricità, riscaldamento e acqua calda! Tutto con un unico impianto.
Per scaldare la nostra casa abbiamo scelto di fare un impianto di riscaldamento a pavimento (minore temperatura dell’acqua che circola rispetto ai termosifoni = minor consumo di energia per produrla), progettato per scaldare in inverno e raffreddare in estate. Questa scelta è stata fatta per evitare i consumi elevati di condizionatori, sfruttando un impianto già utile per l’inverno.
Il raffrescamento estivo però comporta la possibilità che il pavimento crei condensa in casa e, per evitarlo, abbiamo inserito un impianto di ventilazione meccanica per portare fuori l’umidità e far circolare solo aria asciutta (l’impianto di ventilazione misura l’umidità tenendola ad una misura ottimale) e filtrata.
Visto la scelta fatta, anche il mio metodo di cottura avrebbe subito variazioni. Dal gas che avevo nella vecchia casa, ho scelto una cucina elettrica a induzione. In questa cucina non c’è nemmeno il rubinetto del gas perché per scelta volevamo escluderlo il più possibile dal nostro progetto. Dovevo ristrutturare anche il mio modo di cucinare!
Anche le lampade di illuminazione interna sono state scelte per aver il consumo minore possibile, tutte le lampadine che abbiamo messo sono a led a consumo minimo. Le lampadine a led di qualità (Philips per dirne una) hanno una vita lunghissima, che può arrivare senza problemi anche a 30/40 anni di luce con la stessa lampadina, se l’impianto è tenuto a regola d’arte e la lampada è di buona qualità.
Anche gli infissi incidono molto sui consumi per scaldare/raffrescare una casa: scegliere un buon infisso in alluminio o PVC, a doppio/triplo strato, possono cambiare di diversi gradi la temperatura in una casa. Noi abbiamo preso infissi in alluminio doppio strato, ma lo abbiamo abbinato anche all’isolamento murale esterno (cappotto termico) per avere un risultato ottimale ed una resa altissima di isolamento tra interno ed esterno.
Tutti gli elettrodomestici scelti, infine, dovevano essere il più possibile di ultima generazione a basso impatto energetico, classe E o superiore (secondo le nuove etichette energetiche), per abbattere i costi di consumo durante il loro funzionamento.
Ma non è finita qua! Nella nostra casa vi è anche un giardinetto e abbiamo pensato a come sarebbe stato possibile sfruttare tutta l’acqua di recupero, anche quella piovana, utilizzando meno possibile l’acquedotto comunale.
Quindi abbiamo acquistato delle vasche di recupero acque piovane e le abbiamo sotterrate, approntato impianto di raccolta acque e inserito le elettropompe per la distribuzione dell’acqua all’impianto di irrigazione. Questo è utilissimo soprattutto nei periodi caldi, quando viene richiesto di non utilizzare l’acqua comunale per irrigare giardino e piante, giustamente, in caso di siccità.
Quindi ricapitolando, abbiamo reso la nostra casa praticamente autosufficiente così:
- Impianto fotovoltaico;
- Batterie di accumulo energia elettrica;
- Caldaia elettrica o ibrida;
- Accumulatore acqua calda sanitaria/riscaldamento;
- Impianto riscaldamento/raffrescamento a pavimento;
- Ventilazione meccanica filtrante;
- Illuminazione led intelligente;
- Cappotto termico;
- Infissi isolanti;
- Elettrodomestici con bassi consumi energetici;
- Raccolta acque piovane.
Nel nostro caso, abbiamo affrontato tutte queste cose durante una ristrutturazione totale della casa, ma sono cose che possono essere fatte quasi tutte separatamente e nel lungo periodo senza dover sventrare una casa completamente per renderla una dimora con una buona classe energetica, che vi permetta davvero di veder crollare le bollette da cifre astronomiche a pochi soldini, sentendosi anche parte del cambiamento che il mondo ha bisogno di vedere.
Ovviamente tutto ciò, se fatto insieme, è molto impegnativo, sia a livello economico, come investimento iniziale, che come tempi necessari perché tutti i passaggi siano conclusi. Alcuni passaggi, come ad esempio il cambio di contatore da monodirezionale a bidirezionale (monodirezionale = compro energia elettrica – bidirezionale = posso anche “vendere” l’energia che avanza la mia casa al mio distributore di energia elettrica – caratteristica necessaria per avere un impianto fotovoltaico attivo e certificato), richiede svariati mesi di attesa e vi posso assicurare che spesso ci si sente davvero frustrati quando si deve attendere. Mettersi nelle mani di professionisti è la scelta migliore per poter avere il risultato sperato nel lungo periodo.
Ora posso dire di avere una casa autosufficiente e green perché una casa ad alta efficienza energetica aiuterà anche ad una drastica riduzione di produzione CO2.
Per la domanda “i costi sono drasticamente diminuiti?” la risposta è: normalmente sì ma se il tempo decide che vuole piovere tutta l’estate… addio risparmio e guadagno! Ma insomma…
Non può piovere per sempre!
Avere una casa con i pannelli solari ti fa cambiare tutte le abitudini che avevi con una casa “standard”. Esce il sole? Lavatrice/Asciugatrice/Lavastoviglie: è il momento perfetto per farli partire (anche tutti insieme se il contatore regge). Mentre siamo sempre stati abituati a far andare questi elettrodomestici di notte perché di notte la corrente costa meno, ora tutto è ribaltato e guai a usare questi elettrodomestici di notte (è tutto consumo!)
Ora però ce la godiamo
Speriamo che questa folle esperienza di ristrutturazione vi sia piaciuta. Se avete domande, non esitate a chiedere! Siamo qua per rispondervi!